"In ognuno di noi c'è un Icaro che prova a volare e cade nel vuoto, e un Ulisse che dopo tanto peregrinare raggiunge la meta."
Fabrizio Caramagna -
Luca Redaelli
Una tazza di caffè lungo, bollente e senza zucchero; un libro da cui spunta una vecchia cartolina dagli angoli spiegazzati; un taccuino in cui è inserita una matita ben appuntita.
Musica barocca in sottofondo e, oltre i vetri, un lago e la montagna d’inverno.
Il mio quadro ideale.
I miei elementi.
Il mio stato di grazia.
Mi chiamo Luca, un nome che amo per la sua brevità e per il suo suono tondo.
Sono nato in un anno dispari della generazione X, in una Milano frenetica che ha lasciato su di me la sua incancellabile impronta, legandomi a lei con quel sentimento indissolubile e malinconico che solo chi l’ha vissuta quotidianamente conosce e che ti fa amare anche il suo tempo grigio.
Sono stato forgiato da un liceo agitato e da una laurea da tutti giudicata insolita, quasi bizzarra, che mi ha scaraventato infine in una vita vagabonda.
Ho imparato una professione, vincendo le paure di chi affronta qualcosa che non ha scelto, diventando un commerciale appassionato e caparbio e un creativo curioso alla perenne ricerca di ciò che poteva fare la differenza.
Ho trascorso anni a rincorrere aerei con valigie sempre troppo pesanti e la mente che ha sempre corso più veloce dei miei passi: nella borsa, immancabili, un libro da finire e un taccuino Moleskine su cui scrivere.
Una vera sfida per una vergine ascendente capricorno, con la sua granitica necessità di un quadro certo di riferimento, di routine rassicuranti, capace di un’organizzazione e una precisione quasi maniacali.
Ma è proprio grazie a questa sfida che, a poco a poco, le mie architetture mentali hanno acquisito flessibilità; la prospettiva quei contorni sfumati che dilatano le opportunità e ogni decisione quelle impagabili ombreggiature che hanno il sapore del compromesso senza rinuncia.
Mai, allora, avrei pensato che la parola scritta sarebbe diventata davvero la mia vita.
Eppure, in una calda estate ho deciso di rimettermi sui libri. Ho ricominciato a studiare, questa volta ciò che davvero amavo: scrittura creativa. Mi sono iscritto al mio primo corso e da quel momento non mi sono più fermato, fermamente convinto che un giorno senza apprendere qualcosa sia un giorno opaco.
È in quel periodo che ho capito che la mia vita si meritava davvero un cambiamento.
Giorno dopo giorno, come in una ricetta di pasticceria, ho faticosamente dosato disciplina e pazzia cercando di avvicinarmi al giusto equilibrio, facendo virare il mio quotidiano nella direzione della semplicità e addomesticando l’entropia della mia esistenza per concretizzare un sogno: vivere di parole.
Quando ho deciso di ribellarmi alle mie paure il mio quadro ideale ha cominciato a palpitare, e, senza più bisogno di pormi domande, ho messo la freccia e ho svoltato verso un’altra vita.
Ho trattenuto il respiro e ho spiccato un salto
con il coraggio e la voglia di vivere di parole, con le parole, per le parole.
Ed eccomi qui!
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