Davvero pensi di diventare uno scrittore dribblando la formazione?

La prima presa di coscienza che un aspirante scrittore deve affrontare è che il talento da solo non basta: la formazione è decisamente qualcosa di cui non si può fare a meno.

Come recita anche la Treccani, il talento è «una disposizione naturale, un’attitudine a qualche cosa». È quindi un dono di cui si deve essere grati, tuttavia non è la formula magica che ti dà la certezza di scrivere un romanzo di successo.

Fa la differenza, ma alla base occorre sempre avere salde fondamenta su cui costruire, mattone dopo mattone, una solida struttura teorica e metodologica, che solo una formazione adeguata può fornirti.

Ed eccoci al punto. Il problema non è come fare formazione, bensì è decidere di cominciare a farla, consapevoli che non è una passeggiata: ci vuole tempo, continuità e soprattutto motivazione. Se non ci credi, la formazione può diventare un ostacolo difficile da superare.

La formazione dello scrittore: cosa studiare per scrivere un libro

Ciò che uno scrittore deve arrivare ad apprendere, per potersi assicurare le conoscenze fondamentali, è riassumibile nei seguenti punti:

  • le basi della narratologia
  • le basi della progettazione strutturale di un romanzo
  • le basi della correzione di bozze (perché un testo ordinato e pulito è fondamentale in fase di presentazione)

Questo bagaglio di nozioni si può ottenere in modi differenti, l’importante è raggiungere il risultato:

  • seguire corsi
  • formarsi da autodidatta
  • miscelare le due opzioni

Io, dopo anni dedicati alla formazione, sono giunto alla consapevolezza che il percorso misto sia la soluzione migliore, in quanto permette sia l’approfondimento che il confronto, elemento quest’ultimo essenziale per crescere come scrittori.

I corsi di scrittura: un passaggio consigliato nella formazione di uno scrittore

Frequentare corsi di scrittura creativa è fondamentale e permette di dosare la tecnica con l’esercizio della scrittura “di pancia”, aspetto a mio modo di vedere fondamentale.

Di corsi ne esistono per tutte le tasche; ce ne sono di buoni, di buonissimi, ma si trovano anche tanti ciarlatani che fanno perdere soldi e tempo. D’altro canto nomi altisonanti non sono per forza sinonimo di qualità, spesso piccole realtà pervase da molta passione e tanto lavoro sui testi possono regalare esperienze impagabili (ne so qualcosa!).

Ma quale corso privilegiare? Meglio in presenza, con video lezioni o attraverso dispense? Tutti possono essere validi, l’unica cosa fondamentale è che, laddove non si svolgano in presenza, ci sia la possibilità di confronto, almeno nella correzione degli esercizi: è quello il momento cruciale dove si consolidano le nozioni apprese.

Per esperienza, frequentare almeno un paio di corsi di scrittura creativa permette di assimilare approcci differenti: è in questa diversità che risiede la ricchezza e la flessibilità che non si può acquisire attraverso il solo studio dei testi specialistici.

In seconda battuta è interessante anche la frequenza a corsi di editing che insegnano a scomporre un testo, coglierne le criticità e intervenire trovando soluzioni, completando così la formazione da scrittore a trecentosessanta gradi.

Formarsi per diventare scrittori non è solo questione di quali libri leggere: lo studio in autonomia potrebbe non bastare

Studiare testi di narratologia e scrittura creativa da autodidatti, dove immagazziniamo i fondamenti di una materia in solitaria, ci riporta al metodo classico dell’apprendimento a cui siamo abituati.

In questo caso manca l’elemento fondamentale del confronto, che contraddistingue i corsi, ma, per contro, permette un approfondimento dei vari argomenti seguendo il filo delle nostre necessità, inoltre regala un ampio margine di manovra nella gestione del tempo dedicato alla formazione, che può essere un aspetto decisivo per portarla avanti in maniera continuativa.

Personalmente amo l’approfondimento sui testi, soprattutto dopo aver sedimentato le nozioni apprese in un corso, una sorta di bolo da mucca durante il quale, attraverso lo studio del testo, rielaboro e fisso i concetti.

Sul mercato sono disponibili molti libri specialistici, più o meno interessanti, più o meno scritti bene. In particolare esiste una lista corposa, facilmente reperibile nel web, di quelli che sono fortemente consigliati per strutturare il DNA di uno scrittore.

Ci ho pensato a lungo e alla fine ho deciso di non replicare un lungo elenco di testi e suggerirvi solo quattro titoli, non perché siano i migliori in assoluto, bensì perché mi hanno regalato uno specifico valore aggiunto:

  • «Lezioni di scrittura creativa» – Gotham Writers Workshop, (Audino editore)
  • «Story» – R. McKee, (Omero)
  • «Il mondo narrativo» – D.Pinardi, P. De angelis, (Lindau)
  • «Come si scrive un romanzo di genere» – Massimo Mongai, (Omero)

Ci vuole qualcosa in più per la formazione di un vero scrittore

Questa premessa mi serve infine per poter sottolineare la necessità di tre attività che, a mio avviso, sono parte integrante della formazione, ma soprattutto sono indispensabili per costruire un mindset dello scrittore efficace, laddove si trasformino in pratiche consolidate e pressoché quotidiane.

Leggere, leggere e ancora leggere. Soprattutto farlo imponendosi di uscire dalla propria comfort zone libraria, per studiare le strutture, i personaggi e i mondi narrativi di generi lontani dalle nostre abitudini di lettura.

Scrivere, scrivere e ancora scrivere. Sporcarsi le dita con la penna e farlo regolarmente, mettendo in pratica le nozioni di narratologia e progettazione. Ma non solo, anche giocare con i registri e le voci dei personaggi, combinando parole, periodi e punteggiatura fino a trovare il giusto equilibrio del testo.

Jane Yolen (scrittrice di Sci-Fi) ha espresso questo concetto perfettamente: «Esercita il muscolo della scrittura ogni giorno (…) Gli scrittori sono come i ballerini, senza quell’esercizio si bloccano».

Revisionare, rileggere e ancora revisionare. Questa è forse la parte più complessa da acquisire, perché quando si scrive non è mai “buona la prima”! La vera scrittura prende forma a partire dalla prima revisione, scrivere è un lavoro di cesello e come diceva Roald Dahl (scrittore di libri per bambini e sceneggiatore) «Una buona scrittura è essenzialmente riscrittura».

La revisione è un’arte complessa a cui bisogna allenare testa, cuore e orecchio, perché comporta una cosa non sempre facile per un autore, ovvero una potatura di ciò che è stato scritto, in quanto come dice Stevenson: «L’arte dello scrivere è omettere, omettere, omettere».

Uno scrittore che decide di formarsi dimostra rispetto nei confronti dei suoi futuri lettori

La formazione è una scelta, ma al contempo è una necessità. Mai dimenticare che non scriviamo per noi, bensì per i lettori: essere preparati e soprattutto consapevoli è un dovere nei loro confronti.

Annovero la formazione tra i punti fondamentali necessari a costruire un solido mindset da scrittore, ma per riuscirci occorre viverla nella sua veste più dinamica: ciò che viene appreso deve essere sperimentato e tradotto nella nostra personale tecnica e nel nostro metodo di scrittura.

Tutto questo, inoltre, contribuirà in modo decisivo a regalare a ciascuno la propria l’unicità come scrittore.

Avatar photo
Luca Redaelli

Un passato da manager e una passione sfrenata per tutto ciò che è scritto.

Un lettore onnivoro che ha deciso di vivere di parole, con la consapevolezza che la passione per la scrittura è niente senza uno studio costante e il coraggio di guardarsi dentro

Sempre più convinto che il cambiamento sia l'unica regola per vivere davvero e l'ironia sia un buon esercizio di intelligenza.

Nel tempo libero si diletta ai fornelli e ama il trekking in montagna, ma non perde occasione per preparare la valigia e partire per una nuova meta, soprattutto alla scoperta del suo amato Oriente.

Articoli: 21

2 commenti

  1. “Uno scrittore che decide di formarsi dimostra rispetto nei confronti dei suoi futuri lettori”: è una cosa che in tanti dimenticano, o non sanno.

    • Sì, è uno dei modi in cui si ripaga la fiducia del lettore. È una cosa che si deve tenere presente, fin dalla prima parola che scriviamo su un foglio. Nulla è gratuito, soprattutto la fiducia: bisogna guadagnarsela e questo è il primo saggio passo per farlo!

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *