Scrivere nei tuoi luoghi ideali serve per aumentare la tua creatività: perché non farlo?

Nella formula per la costruzione di un corretto mindset da scrittore il giusto ambiente e la giusta atmosfera in cui farlo sono fattori fondamentali. Trovare i propri luoghi ideali per scrivere in serenità non è solo necessario, ma, vi assicuro, è anche estremamente piacevole.

Per una buona routine da scrittore, identificare l’ambiente a noi congeniale, il nostro luogo ideale, dove poterci trasformare in autori prolifici, è tra gli elementi da mettere in cima alla lista delle priorità. Quell’ambiente è a tutti gli effetti parte del mondo narrativo della nostra storia di scrittori.

Contrariamente a quanto si pensa, per individuare il contesto migliore non bisogna trasformarsi in anime inquiete itineranti che testano tutti gli angoli di casa o esplorano luoghi all’aperto alla ricerca di panorami mozzafiato.

Sperimentare diverse soluzioni, dove ci sentiamo davvero a nostro agio, è sicuramente importante, tuttavia la nostra ricerca ha un altro punto di partenza: innanzitutto trovare il nostro luogo ideale per scrivere è un viaggio meraviglioso dentro di noi.

Una discesa in noi a raggiungere quel luogo, tra cervello e cuore, dove recuperiamo i nostri parametri d’equilibrio.

Quando mettiamo al centro della nostra ricerca quegli elementi ambientali che non solo ci rasserenano, ma che contribuiscono a farci essere più produttivi, necessariamente dobbiamo scavare dentro di noi e spesso arriviamo a scoprire qualcosa in più riguardo a noi stessi.

Il legame tra ambiente e creatività non è alla luce del sole.

Facile dire che basta avere un laptop carico oppure un taccuino e una penna e il gioco è fatto: in realtà non è proprio così, in quanto esiste una stretta relazione tra scrittura e ambiente in cui si le nostre storie vengono alla luce.

Cercare o creare l’ambiente giusto per scrivere è uno dei pilastri della routine di un autore ed esiste una sola regola per identificarlo: è quel luogo che ci fa sentire a nostro agio e che aumenta concentrazione e creatività.

La regola sempre valida: per scrivere sono necessari ambienti stimolanti

Non esiste uno schema o una tabella per stabilire cosa stia stimolante per ciascuno di noi, dobbiamo però partire a cercarlo dai medesimi punti di partenza ovvero:

  • quali sono gli elementi ambientali che influenzano positivamente e negativamente la nostra concentrazione
  • quali sono le atmosfere che eliminano le interferenze nocive esterne, che condizionano il nostro stato d’animo e rubano energie alla nostra creatività
  • quali aspetti dell’ambiente sentiamo affini all’attività di scrittura che dobbiamo fare;  quindi prima ancora di parlare di luoghi fisici, dobbiamo distillare le sensazioni e le atmosfere che creano in noi le giuste coordinate emotive, che dobbiamo ritrovare nel luogo fisico che sarà per noi l’optimum, dove trasformarci in autori prolifici

Assecondare il luogo che è dentro di noi

C’è chi scrive meglio all’aperto, chi in posti affollati, chi invece preferisce ambienti chiusi e molto personali, una sorta di bolla creativa: come si dice è proprio vero il detto “a ognuno il suo”.

Questo è vero in quanto trovare il nostro luogo ideale non è altro che la risposta alla ricerca di ciò che ci fa stare davvero bene, perché solo quando troviamo il giusto nido possiamo lavorare bene sulle emozioni che vogliamo tradurre in storie.

È importante quindi non concentrarsi solo su un luogo fisico, ma anche su tutte quelle abitudini e quegli elementi che ci fanno sentire “a casa”: musica, colori, profumi, luci, posizione nell’ambiente scelto (di fronte alla finestra, di fianco a una porta, in una zona con del verde)

E in questo ci viene in aiuto la nostra storia, che ci fa capire di cosa abbiamo bisogno per dare il meglio di noi.

La creatività è davvero figlia del disordine che ti circonda?

Eppure, in maniera semplicistica a mio modo di vedere, navigando in rete sembra che tutti i discorsi che ruotano intorno al legame tra creatività e ambiente portino al macro conflitto tra ambienti ordinati e non.

Fin dal liceo mi accompagna questo aforisma:

L’ordine è il piacere della ragione, il disordine la delizia dell’immaginazione

che con gli anni però ho sempre più considerato un mero alibi per non dedicarsi alla sistemazione del proprio nido lavorativo, piuttosto che una verità scritta su tavole di pietra.

È il manifesto di quella credenza comune, quel tormentone così diffuso nell’etere, ovvero che il disordine sposa la creatività. Sarà poi vero?

Nì, mi sento di rispondere.

Infatti se in un ambiente disordinato si viene letteralmente bombardati da una miriade di input, è anche vero che una volta catturati gli stimoli bisogna incanalarli e organizzarli e un ambiente sovraccarico può diventare kryptonite, trasformandosi da ispirazione a distrazione.

D’altra parte un ambiente caratterizzato da asettico rigore, senza tracce di personalizzazione, non aiuta a far inciampare la nostra mente in qualcosa che possa trasformarsi in quel guizzo creativo che abbiamo bisogno come scrittori

Ma allora cosa fare?

Nulla, semplicemente come un rabdomante segue la vibrazione della bacchetta per trovare l’acqua, l’autore deve seguire la sensazione di comfort che lo spinge verso un luogo piuttosto che un altro.

L’unico errore che non deve fare però e quello di pensare che esista un unico luogo in cui possa produrre scritti di valore.

I cinesi la sanno lunga: il Feng Shui può creare l’atmosfera giusta in cui scrivere

Hai mai sentito parlare del Feng Shui?

È una pseudoscienza legata al taoismo che tratta di energie positive e negative e di canalizzazione dell’energia.

Secondo questa dottrina esisterebbero direzioni più favorevoli in cui svolgere le varie attività sia all’interno della casa che nella vita; a questo poi si aggiunge anche la loro affinità con la forma e il colore di mobili e oggetti, che a loro volta hanno stretti legami con i cinque elementi base del Feng Shui: fuoco, terra, metallo, acqua, legno.

Non gestire correttamente i flussi energetici, ovvero non favorirli sfruttando le giuste posizioni, significa non allineare il luogo dove si svolge una certa attività con la direzione in cui l’energia che la favorisce è positiva; a questo si aggiunge poi l’uso dei colori e delle forme che sono in sintonia con quella direzione energetica e quella posizione.

Il Feng Shui è una pseudoscienza, quindi nulla è provato scientificamente, ma vi sfido a dire ai cinesi, che lo seguono da millenni, che non funziona…

È un argomento molto ricco e affascinante che vale la pena approfondire, ma che ancora una volta ci porta a dire quanto l’ambiente abbia un forte influsso su di noi e sulle nostre attività.

Trovare luoghi stimolanti in cui scrivere non è una perdita di tempo

Investire tempo per individuare e strutturare il nostro spazio da scrittori è indispensabile: non farlo influisce direttamente sulla nostra potenza creativa e sulla qualità del nostro lavoro.

Bisogna prendersi assolutamente il tempo per rendere il più reale possibile il luogo ideale che abbiamo dentro di noi, trasformando uno spazio fisico nel riflesso della nostra stanza interiore, quella in cui ci sentiamo davvero scrittori invincibili.

Godersi il viaggio per trovarlo è la parte più bella, quella che nel processo di strutturazione del mindset da scrittore ci fa individuare un punto di riferimento importante come autori, regalandoci la nostra bolla perfetta.

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Luca Redaelli

Un passato da manager e una passione sfrenata per tutto ciò che è scritto.

Un lettore onnivoro che ha deciso di vivere di parole, con la consapevolezza che la passione per la scrittura è niente senza uno studio costante e il coraggio di guardarsi dentro

Sempre più convinto che il cambiamento sia l'unica regola per vivere davvero e l'ironia sia un buon esercizio di intelligenza.

Nel tempo libero si diletta ai fornelli e ama il trekking in montagna, ma non perde occasione per preparare la valigia e partire per una nuova meta, soprattutto alla scoperta del suo amato Oriente.

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